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lunedì 31 maggio 2010

audioscan MILANO a Palazzo Reale, prorogata al 6 giugno 2010

audioscan MILANO

      il suono della città 

Un'operazione di incontro e scambio tra la musica e la tematica ambientalista: 50 ore di registrazione, 1580 strade e piazze, milioni di automezzi e di persone, un'intera città suona, il rumore diventa musica.

www.audioscan.it 

Progetto di Giorgio Sancristoforo

Musiche di Giorgio Sancristoforo e Giuseppe Cordaro

Video di Quayola 

Produzione AGON, 2009/2010

Progetto promosso da Comune di Milano – Assessorato alla Cultura

Con il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia 

Installazione

audioscan Interactive Map

dal 20 maggio al 6 giugno

lunedì, ore 14.30-19.30

martedì/mercoledì/venerdì/domenica, ore 9.30-19.30

giovedì e sabato, ore 9.30-22.30

Palazzo Reale, Sala Conferenze, piazza Duomo 12

INGRESSO LIBERO 

Concerto live electronics

audioscan MILANO 8am Surround

giovedì  27 maggio, ore 21.00

evento inaugurale di audiovisiva 6.0

Palazzo del Ghiaccio, via Piranesi 14

INGRESSO €15

audiovisiva è una produzione esterni in collaborazione con Frigoriferi Milanesi e Open Care

www.audiovisiva.com

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audioscan MILANO

      il suono della città 

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di  questa immagine. audioscan è un progetto artistico ideato da Giorgio Sancristoforo, prodotto e curato da AGON.

Consiste in un'installazione multimediale interattiva e in una performance live che unisce musica e video, entrambe basate sulla mappatura sonora di Milano.

1580 registrazioni e rilevazioni fonometriche nelle vie e piazze all'interno del perimetro della circonvallazione esterna, costituiscono la base di audioscan, che si pone come un'occasione di riflessione sulle caratteristiche del suono che circonda le nostre vite e gli spazi in cui agiamo. 

Un'operazione di incontro e scambio tra l'arte contemporanea, la musica e la tematica ambientalista, una meditazione sul paesaggio sonoro e sulla dimensione uditiva dell'esperienza umana, sia dal punto di vista estetico che sociale.

Un'ambiziosa opera di catalogazione e un progetto di sensibilizzazione ambientale attraverso la trasformazione di un prodotto di scarto della società tecnologica, il rumore, in un'opera d'arte.

  •   "Un'arte che non serve a guarire, non è arte"
  • Alejandro Jodorowsky
  •  

    audioscan MILANO l'installazione 

    L'installazione si presenta come un video comandato da un pannello touchscreen con due modalità di funzionamento: 

    a) mappa sonora: il suono di Milano

    La mappa consente la navigazione, via per via, con la possibilità di ascoltare l'audio relativo e la visualizzazione dei dati di analisi (pressione sonora e sonogrammi). 

    b) strumento musicale: Milano trasformata

    I rumori elaborati in loop musicali possono essere miscelati liberamente dallo spettatore.

    Analogamente le immagini proiettate si trasformeranno da dati scientifici in evoluzioni grafiche che dialogano con i suoni. 

    audioscan MILANO concerto live electronics 

    La musica è stata interamente prodotta con i rumori trasformati della città. La performance musicale, realizzata, composta e suonata da Giorgio Sancristoforo e Giuseppe Cordaro, è accompagnata dalle immagini generate in tempo reale dal video-artista Quayola, e sarà presentata giovedì 27 maggio al Palazzo del Ghiaccio di Milano per l'inaugurazione di audiovisiva 6.0, una produzione esterni in collaborazione con Frigoriferi Milanesi e Open Care.

    Informazioni: www.audiovisiva.org 
     
     

    audioscan MILANO CD+libro 

    Il compact disc delle musiche è completato da un libro in cui grazie ai contributi di Vittoria Broggini (Curatrice del MAGA), Marco Fringuellino (Fisico Acustico dell'Istituto di Misurazioni di Torino), Simone Tosoni (Sociologo dell'Università Cattolica di Milano), sono approfondite alcune delle tematiche portanti del progetto da punti di vista inediti. Edizioni postmedia books. Libro a cura di Vittoria Broggini. 
     
     

    audioscan MILANO la produzione 

    Prima fase: mappatura, aprile-giugno 2009

    Si è innanzitutto proceduto con la registrazione dei rumori e la misurazione dei livelli di pressione sonora con l'ausilio di attrezzature professionali in 1580 vie e piazze della città, prelevando i campioni durante i giorni feriali e sempre alla stessa ora, le 8.00 di mattina, per ottenere risultati da condizioni il più possibile omogenee. 

    Seconda fase: produzione delle musiche e dei video, luglio 2009-gennaio 2010

    Una volta catalogati e analizzati, i rumori sono stati pazientemente trasformati in strumenti musicali attraverso software creati ad hoc. Un'immensa opera di sound design durata sette mesi.

    Con questi strumenti, Giorgio Sancristoforo e Giuseppe Cordaro hanno realizzato una suite di musica ambient. Il visual artist Quayola si è occupato contestualmente della produzione dei video. 

    Terza fase: realizzazione dell'installazione, primavera 2010

    Realizzazione finale dell'installazione interattiva - con un contestuale approfondimento sull'opera e sui temi - produzione e prove della performance dal vivo. 
     

    audioscan MILANO

          il suono della città 

    Prendiamo una città, Milano, e proviamo ad ascoltarla nella sua interezza.

    Sono milioni di automezzi e macchinari in caotico movimento, è il ritmo della nostra attività sulla Terra. Per noi questo oceano di suoni indesiderati è per lo più solo rumore. Un paesaggio sonoro al di fuori del nostro controllo che facciamo fatica a sanare, ma di cui non si può fare a meno, perché è l'autocarro che trasporta il nostro cibo, è il tram che ci porta al lavoro, è il cantiere che costruisce le nostre case.

    È il suono della contemporaneità. 

    Ma esattamente cos'è il rumore? E come possiamo definirlo? È un dato fisico o un punto di vista? È un concetto, un pregiudizio, un elemento fondamentale della vita?

    Il rumore essenzialmente è un'entità ambigua che si instaura in una realtà che cambia a seconda del sistema di coordinate che utilizziamo per misurarla.  

    Nel Medioevo del canto gregoriano, per esempio, l'intervallo di quarta aumentata suonava così inusuale e fastidioso da essere ritenuto di natura maligna.

    Se togliessimo la quarta aumentata dall'apertura di Maria di Leonard Bernstein gran parte della suspence, e quindi con essa la sua stessa bellezza, andrà persa.

    Ciò  che era rumore per i monaci, oggi è musica per i compositori. Si entra così nel rumore come concetto, come fenomeno culturale.  

    Quando mi è stata chiesta l'idea per un'opera sonora su Milano, mi sono trovato a confronto con la disarmante considerazione che se anche avessi collezionato ogni singolo suono della città, un tale sforzo non sarebbe servito a destare l'attenzione sul caos in cui viviamo. La ragione - un po' ironica se vogliamo - è che siamo talmente assuefatti al rumore ed è talmente radicato nel nostro linguaggio sia musicale che cinematografico, che non ci troveremmo nulla di strano o quanto meno interessante. In fondo il boato dell'industria si è fatto strada nel lessico musicale per oltre un secolo: dal futurismo a John Cage, da Bruno Maderna agli Einstürzende Neubaten, il rumore in musica è stato usato e legittimato in mille forme. Ci rappresenta, ma oggi la scusa dei nuovi suoni non si può più utilizzare.

    In fin dei conti, il rumore in musica, secondo la teoria dell'informazione, non è più rumore. Dunque che cosa fare? 

    I suoni possono essere scolpiti. Possiamo usare il rumore come materia grezza di partenza. Il rumore è nessun suono e tutti i suoni al tempo stesso.

    Come la luce bianca contiene tutti i colori, il rumore contiene suoni infiniti.

    Invece di usare strumenti musicali abbiamo quindi sminuzzato e sgretolato il rumore in componenti finissimi e con questi abbiamo costruito orchestre di strade e aerei, di persone e automobili. Abbiamo creato musica da un prodotto di scarto della nostra società. 

    Tutto viene trasformato. Niente è pìù come prima. Gli aerei diventano microscopiche percussioni, le macchine sono mutate in pianoforti metallici e bassi gommosi, soffi cavernosi e illusioni aquatiche.

    Le frenate e i tubi di scappamento sono maree di sottilissime di corde. Acciaio e asfalto danno vita ad anelli ritmici binari. 

    Abbiamo dato vita a un'operazione di profonda trasformazione, che ricorda da vicino i processi alchemici: in pratica l'alchimia del rumore tramutato in musica.

    Nella nigredo abbiamo dissolto il grido della città, catturando con infinita pazienza ogni suo suono.

    Nella rubedo abbiamo purificato quei rumori. Li abbiamo sublimati, filtrati in timbri con cui abbiamo architettato i nostri strumenti.

    Nell'albedo abbiamo infine organizzato il suono in un'esperienza musicale. Un coacervo di rumori dà così vita a melodie fragili e impalpabili. 

    La città, ignara delle trasformazioni subite, perpetua intatta la sua ritmica e il suo umore. Ecco perché anche se irriconoscibili, quei suoni raccontano ancora Milano con i suoi momenti di caos e i respiri profondi, con le sue ritmiche sincopate e quel senso di costante avvolgimento di infinite mutazioni, che è proprio di un oceano. 

    Riascolto le musiche di Audioscan e mi accorgo di quanto siano malinconiche.

    Milano è malinconica. Non triste. Quella malinconia calviniana che invade le strade al mattino, che si insinua come un gatto fra i portici e i vialoni, fra antichi palazzi e scempi post-bellici. Quella malinconia che smussa il freddo quando passeggio catturato dalla decadenza dell'Acquario Civico o siedo fra i prati della Basilica di San Lorenzo, mentre la città mi sfreccia accanto, in onde tidali di suono. 

    Giorgio Sancristoforo

    Milano, Marzo 2010 
     
     

     

    audioscan MILANO i soggetti 

    AGON

    AGON è un centro di ricerca e produzione musicale fondato a Milano nel 1990 e rappresenta un punto di riferimento nell'ambito della musica contemporanea e delle nuove tecnologie applicate alle performing arts, avendo realizzato oltre 300 produzioni fra concerti, installazioni multimediali, colonne sonore, festival e rassegne. AGON ha collaborato con le maggiori istituzioni in Italia e all'estero. 

    basemental

    basemental nasce nel 2003 come agenzia di organizzazione di progetti artistici e culturali multidisciplinari, nei quali la musica sperimentale occupa un ruolo predominante.  

    Giorgio Sancristoforo (a.k.a Tobor Experiment) - Direttore artistico

    Giorgio Sancristoforo è sound designer e artista multimediale. Insegna Sintesi Analogica, linguaggio MIDI e Max/MSP presso il SAE Technology College. Lavora come fonico e video editor per il broadcast televisivo, la produzione musicale e la pubblicità. Nel 2007 pubblica per Isbn Edizioni TECH STUFF Manuale video di musica elettronica. Prodotto dal network sperimentale di MTV Italia Qoob, TECH STUFF racchiude in un libro più dvd, dieci documentari sulla tecnologia nella musica elettronica, un saggio di approfondimento tecnico/storico e un'intervista esclusiva al Maestro Karlheinz Stockhausen. Noto ed apprezzato sul web come programmatore di software audio per la musica sperimentale, in qualità di sound designer ha, inoltre lavorato ad importanti installazioni come BIT-SCAPES (per HFR-LAB London), che ha avuto screening in numerosi festival in tutto il mondo, fra cui Onedotzero 10 presso l'Institute of Contemporary Arts di Londra, il Nemo Festival di Parigi, lo Yokohama Art Center e la Beijing Film Academy, per l'International Digital Art Project. 

    Giuseppe Cordaro (a.k.a. con_cetta) - Musicista

    con_cetta è lo pseudonimo dietro cui si nasconde Giuseppe Cordaro. Chitarrista in diversi ensemble musicali, si dedica alla musica elettronica dal 2005. Dopo la pubblicazione di un album (Sclerosis) per la netlabel Zymogen arriva il primo disco, Micro rilasciato dall'etichetta inglese Moteer a cui seguirà presto un nuovo lavoro discografico. Ha collaborato con diversi artisti (Corrado Nuccini e Jukka Riverberi dei Giardini di Mirò) e realtà culturali a livello internazionale fra cui il festival di musica elettronica audiovisiva, per il quale ha condiretto la programmazione musicale. 

    Davide Quagliola (a.k.a. Quayola) - Visual artist

    Quayola è un visual artist italiano con base a Londra. Il suo lavoro si concentra su forme di espressione multiformi in grado di esplorare lo spazio tra video, audio, fotografia, istallazioni, live performance e stampa. Quayola riesce a creare mondi nuovi integrando materiale generato digitalmente con materiale registrato, esplorando così le contraddizioni del realismo nel mondo digitale. La sua opera "ibrida" ha l'intento di confondere i confini tra arte, design e filmmaking costituendo un meritevole esempio di rigore formale mediato da uno sguardo visionario sulla realtà urbana. Attualmente attivo come visual artist, graphic designer e regista. Quayola rimane attento a quanto accade in Italia nel movimento artistico della sperimentazione elettronica audiovisiva. 
     




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    Da: paola conforti - casi umani <paola@casiumani.it>


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